Nubi madreperlacee
Le nubi madreperlacee, chiamate anche nacreous clouds, sono formazioni che mostrano stupefacenti colorazioni che cambiano lentamente forma e tinta. Esse sono alte circa 20 km ed appartengono alla stratosfera, tuttavia si possono formare anche a quote inferiori fino a 12 km di elevazione. Sono composte da acqua pura ghiacciata, oppure da sottili cristalli ed hanno una temperatura media di -85 Gradi Celsius. Facilmente si possono vedere come nubi orografiche che seguono l’andamento delle vette montane, o vulcani.
Iridescenze e corone
Il colore dipende dalla diffrazione di piccolissime particelle che sono poco più grandi della lunghezza d’onda della luce che diffrangono. La luce viene deviata diverse volte ed i colori variano dal blu al verde e dal giallo al rosso. L’esatto angolo tra cui varia il massimo ed il minimo dell’intensità luminosa dipende sia dalla grandezza della particella atmosferica, sia dalla lunghezza d’onda. La forma della particella non è determinante nel processo diffrattivo, ma è importante che la nube contenga sia ghiacci, sia gocce di acqua. Ad esempio se tutte le particelle avessero la stessa forma, l’angolo di diffrazione dipenderebbe solo dalla lunghezza d’onda della luce e questa sarebbe scissa in anelli. Affinché compaia una corona è necessario che le dimensioni delle goccioline e dei ghiacci siano simili: se questo non avviene si avrà una iridescenza.
La corona ha una forma sferica intorno all’astro, mentre le iridescenze sono irregolari e spesso sfilacciate. Questi anelli sarebbero visti come corone intorno alla Luna o al Sole o, in rari casi, ad un astro con magnitudine apparente negativa (Giove, Venere, Sirio…). Le nubi costituite da minuscole gocce d’acqua e cristalli di ghiaccio possono formare le corone. Esse sono costituite da una serie di cerchi colorati sovrapposti fra loro o disgiunti, con raggio variabile da alcuni primi d’arco a circa 10°-13°. Si possono vedere anche anelli di ordine superiore con saturazioni variabili. Si possono trasformare in iridescenze con colorazioni irregolari se gli anelli si sfilacciano; in questi casi il fenomeno può essere visto fino a 45° dal Sole. Gli anelli assumono i colori dello spettro con il rosso verso l’esterno a differenza degli aloni che hanno il rosso all’interno. Le nubi che generano le corone devono essere sottili e semitrasparenti, come possono esserlo gli altostrati, gli altocumuli, le nubi lenticolari ed i cirri e le scie di condensazione degli aerei. Generalmente le gocce d’acqua ed i cristalli devono essere di dimensioni simili fra loro e questo capita più facilmente in nubi appena formate. Queste fotometeore possono formarsi in ogni stagione ed in ogni luogo e sono molto frequenti come iridescenze alle estremità delle nubi lenticolari in alta montagna. Esistono, inoltre, anche rari casi di formazione dovuta a grani di pollini.
Le corone solari sono molto frequenti, ma difficili da individuare perché la luce del Sole può abbagliare l’osservatore; spesso l’uso di buoni occhiali scuri (si consigliano le lenti da colore grigio-blu) facilita la visione; le lenti polarizzate non migliorano la visibilità perché l’effetto della polarizzazione si evidenzia solo col il Sole ad almeno 60 gradi dal fenomeno.
Iridescenze
Corone