La sera del 5 Novembre 2023 ho avuto la fortuna di assistere ad uno spettacolo più unico che raro, stiamo parlando di un'aurora polare visibile da Tarquinia (circa 90Km a Nord di Roma).
L’astrofisico Gianluca Masi ci spiega che probabilmente non si tratta di una aurora, ma di un SAR, ecco le sue parole:”
Probabilmente, quanto osservato domenica sera da buona parte del Paese non era un’aurora polare, ma un altro straordinario fenomeno celeste sempre legato alla fisica della nostra meravigliosa atmosfera: uno Stable Auroral Red arc, in breve SAR.
Esso si è originato per via dell’emissione di energia termica nell’alta atmosfera dalla struttura corrispondente alla “Earth’s Ring Current”, a forma di ciambella e che trasporta milioni di ampere intorno al nostro pianeta.
I SAR sono di recente scoperta (1956) e sono pressoché monocromatici, proprio di quel rosso che abbiamo ammirato, dovuto alla presenza di ossigeno, come descrivevo nell post di ieri.
Il fatto di essere rossi, tra le cose più vermiglie del cielo, rende i SAR difficili da cogliere ad occhio nudo, per via della modesta sensibilità della retina a quelle lunghezze d’onda. Più efficaci sono le fotocamere, che magari potrebbero aiutarci a riprenderli più facilmente, ora che l’attività solare si fa interessante.
Insomma, forse siamo stati ancora più fortunati “.
In definitiva si potrebbe dedurre che si sia manifestata sia una aurora, sia un SAR, ma dalle latitudini italiane le luci rosse del SAR abbiano prevalso su quelle verdi dell’aurora.