Si ricorda che per contemplare il Sole all’orizzonte si devono indossare buoni occhiali scuri perché la massa d’aria interposta fra l’osservatore ed il Sole filtra mediamente solo 1/10.000 della sua luminosità, a differenza dei filtri solari commerciali che assorbono 10 volte di più, ovvero 1/100.000.
J.Verne lo descrive così:
”… la deformazione del disco, modificato dalla rifrazione, si fece sentire a poco a poco; esso si allargò a danno del suo diametro verticale, e ricordò la forma di un vaso etrusco, dai fianchi rigonfi, il cui piede si tuffava nell’acqua”.
L’illusione del Sole a “Omega” (o simile ad un vaso etrusco) è un esempio di miraggio inferiore, che consiste nel vedere l’immagine solare che prende la forma della lettera greca Omega (Ω). Essa è costituita dal vero disco solare, che risulta però unito, nella parte inferiore, alla sua immagine virtuale riflessa dal mare e da uno strato d’aria calda appena sopra l’orizzonte. Il principio fisico dei miraggi inferiori è identico a quelli superiori, con la differenza che il gradiente termico è invertito, per cui la temperatura dell'aria cresce dal basso verso l'alto. In tal caso, oggetti e panorami lontani risultano proiettati nel cielo, dritti o capovolti, dove se ne osservano delle immagini virtuali, talvolta apparentemente ravvicinate, prodotte ancora una volta da un percorso curvato dei raggi luminosi.
Le deformazioni del disco solare variano con la sua elevazione ed il numero degli strati d’aria contigui, caratterizzati dai diversi gradienti termici e barici: il disco solare può apparire come una Omega rovesciata se l’inversione termica avviene molto distante dall’orizzonte (miraggio superiore); come un “cubo” se il tappeto d’aria rifrangente taglia a metà il disco solare e quindi riflette la parte superiore dell’astro capovolta e schiacciata. Se persistono molti strati d’aria sovrapposti fra loro si potrebbe notare il Sole deformato a “pentagono”, oppure a “fungo”, a “fungo rovesciato”, a “goccia”, a ”piramide”, o addirittura con i lembi esterni sfilacciati, come se si stesse osservando un quadro astratto. Se l’aria sull’orizzonte è più fredda dello strato superiore, allora si può formare una banda cieca, ovvero una fascia all’altezza dell’aria più calda in cui i raggi solari che l’attraversano non arrivano all’osservatore. Si tratta della “blind strip” ed è visibile come una striscia scura davanti il Sole. Talvolta si possono sommare più strisce insieme come se il disco solare fosse deformato da una lente.
Per poter ammirare e fotografare queste meravigliose deformazioni, si deve avere la possibilità di osservare l’orizzonte marino da una posizione elevata e libera da ostacoli; il cielo deve essere limpido come durante le fredde giornate invernali, quando spira la tramontana o durante i secchi anticicloni estivi.
In generale l’osservatore attento può distinguere i miraggi inferiori e superiori, semplicemente notando dove si trova l’immagine virtuale: se è posta al disotto della figura reale ed è schiacciata, allora si sta guardando un “miraggio inferiore”; altrimenti, se l’immagine è più in alto della figura reale, si sta osservando un “miraggio superiore”. In tutti i casi, l’entità del fenomeno non supera mai il mezzo grado intorno all’orizzonte, ovvero è inferiore al diametro solare.
